LE NUOVE

SFIDE

SANITA'

Potenziamento del sistema sanitario e di tutte le strutture territoriali (Investimenti per 150 milioni sugli ospedali e nuove assunzioni grazie allo sblocco del turn-over)

LAVORO & IMPRESE

Bandi regionali per le imprese e progetti per accedere alla risorse europee di sostegno all’economia e all’occupazione

SCUOLE

Un piano di investimenti per la sicurezza degli edifici scolastici e per il potenziamento dei servizi (asili, istruzione e formazione)

MOBILITA'

Completamento della Ciclovia dell’Arno e connessione con il primo lotto della “Due Mari ciclistica”, con collegamento Tevere-Arno

VIABILITA'

Realizzazione delle 4 varianti programmate sulla SR 71 (Corsalone, Subbiano, Camucia) e sulla Sr 69; progettazione di nuovi interventi sulla Sr 71 (Casentino, Arezzo e Valdichiana)

INFRASTRUTTURE E AUTOSTRADE

Realizzazione delle opere connesse alla realizzazione della terza corsia autostradale, a cura di Aspi (Nuovo ponte sull’Arno, tra Terranuova B. e Montevarchi; ponte ciclopedonale di S.Giovanni e altro)

PONTE BURIANO

Completamento del risanamento di Ponte Buriano e nuovo ponte

LA DUE MARI

Realizzazione del tratto aretino della Due Mari (Anas)

TRENI & BUS

Completamento del rinnovo dei treni e dei bus per il trasporto pubblico, con potenziamento dei servizi a domanda debole, nelle zone più disagiate

VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

Azioni a favore delle aree interne, contrasto allo spopolamento e progetto “Custodi dell’Appennino”.

IN TOSCANA CON VINCENZO CECCARELLI: DAL DIRE AL FARE

Una regione più forte e coesa
La grande scommessa da vincere per avere una Regione più forte e coesa è quella di attuare politiche capaci di far muovere con lo stesso passo e con le stesse opportunità le cosiddette aree interne, la grande “area metropolitana” e la costa. Il tema riguarda il governo del territorio, la mobilità delle persone e delle merci, ma anche l’economia, la sanità e più in generale il tema dell’accesso ai servizi e alle opportunità di sviluppo sociale e culturale.
 
L’attenzione per le aree interne
In questi anni la questione delle aree interne è stata rimessa al centro delle politiche regionali. E’ stato fatto in modo concreto, dando attuazione alla strategia nazionale, ma soprattutto creando opportunità nuove, dialogando costantemente con i comuni, assecondando le iniziative dei territori, mettendo a disposizione risorse per interventi su strade, edifici pubblici, scuole, percorsi ciclabili e altro. L’obiettivo per il futuro deve più che mai essere quello di invertire le tendenze in atto nei territori più periferici attraverso il riequilibrio e l’adeguamento della qualità/quantità dell’offerta dei servizi pubblici essenziali (scuola, servizi sanitari, servizi di mobilità e connessione digitale) per assicurare a queste stesse aree livelli adeguati di cittadinanza, che dovranno essere sostenute con le necessarie risorse messe a disposizione a livello europeo, nazionale e regionale.
 
Il progetto Custodi dell’Appennino
Un progetto nel quale vorrei impegnarmi è quello che si potrebbe denominare “Custodi dell’appennino”, con l’obiettivo di creare le condizioni affinchè coloro i quali desiderano continuare a vivere e lavorare nelle zone rurali e più periferiche, nell’Appennino, abbiamo una integrazione al reddito che valorizzi il loro essenziale ruolo di presidio, di intervento e di vigilanza attiva, ovvero il loro ruolo di “Custodi” del territorio.
 
Sanità: Rafforzare la presenza sui territori
La drammatica emergenza Covid-19 ha avuto importanti riflessi sanitari, ma ha avuto anche gravi ripercussioni sul tessuto economico. Occorre avere la capacità progettuale, con un’ottica di sistema territoriale aretino, per mettersi nelle condizioni di accedere alle maggiori risorse che saranno messe a disposizione delle aziende e dei territori grazie all’accordo raggiunto all’interno dell’Unione Europea per la istituzione di un Recovery found che vedrà l’Italia assoluta protagonista nella ripartizione delle risorse. In particolare, per la sanità, si dovrà ridisegnare una strategia che rafforzi la presenza sui territori, consolidando e potenziando le tutte le infrastrutture ospedaliere esistenti, con particolare riferimento a quelle per le cure intermedie, nonché sviluppando e qualificando i servizi territoriali e di base.
 
Le leve dello sviluppo per creare lavoro
Nel contempo sarà necessario intervenire su quelle che possono diventare leve di sviluppo e promozione di territori come la Provincia di Arezzo, ovvero i punti di forza, riconducibili al ‘saper fare’ locale, alla presenza di produzioni agroalimentari specializzate, al patrimonio culturale e naturale, allo sviluppo delle tecnologie, alla produzione di energia da fonti alternative, allo sviluppo del turismo, che dovranno essere sostenute attraverso le risorse dei Programmi Operativi dei Fondi strutturali e di investimento europei 2021-2027, che – come detto – saranno superiori rispetto a quelle dell’attuale programmazione. Altre risorse nazionali o regionali dovranno essere destinate per creare lavoro e sostenere quanto previsto nelle strategie locali. Tutto questo con l’obiettivo di riequilibrare lo sviluppo regionale, facendo crescere le aree più svantaggiate, combattendo lo spopolamento dei territori periferici e i processi di invecchiamento della popolazione, creando le condizioni per il lavoro e il benessere delle comunità locali.
 
Lavorare per la connessione dei territori
Occorre superare la rigida distinzione città-campagna, con particolare riferimento alle politiche di sostegno della diffusione dell’innovazione tecnologica, intesa come veicolo di coesione capace di garantire l’erogazione di servizi e di permettere il superamento delle distanze fisiche. In questo senso, importante sarà il completamento del percorso avviato in questa legislatura per portare la banda larga su tutto il territorio, che ha recentemente interessato. In questa direzione dovranno essere allocate le risorse regionali della programmazione europea per il periodo 2021-2027. In questa cornice, sarà necessario proseguire anche l’importante lavoro fatto nel corso di questa legislatura e continuare a pensare nella logica della connessione: della Toscana più periferica con quella centrale, della nostra regione con le altre regioni d’Italia, della nostra terra con l’Europa e con il mondo. Una attuazione da fare in forte sintonia con i territori, perchè la strategia della connessione ha bisogno di condivisione, a tutti i livelli. Ogni microsistema territoriale di mobilità deve essere progettato e realizzato tenendo conto del macrosistema nel quale si inserisce, del quale diventa una tessera, nel perseguimento dell’obiettivo, quello si unico e irrinunciabile, di mettere ognuno di noi, in quanto cittadini, nelle condizioni di muoverci – per lavoro, per divertimento, per necessità – nel migliore dei modi, provocando il minor disagio possibile a se stesso e danno all’ambiente nel quale ci muoviamo.
 
Sviluppare la mobilità sostenibile
Questa è la mobilità sostenibile per la quale abbiamo lavorato e vogliamo continuare a lavorare, privilegiando la qualificazione del servizio pubblico, lo sviluppo della mobilità ciclabile e l’integrazione tra treno e bici. Dal un lato, dunque, dobbiamo lavorare per la realizzazione delle grandi infrastrutture programmate – come terza corsia autostradale e la “Due Mari” – che consentano a questo territorio di essere connesso con le grandi reti continentali di mobilità. Dall’altro dobbiamo continuare a progettare e realizzare infrastrutture e strumenti per rendere più sicura ed efficiente la mobilità all’interno del territorio provinciale ( varianti alla Sr 71 in Valdichiana e Casentino, Sr 69 in Valdarno e altro).
 
Governare lo sviluppo 
Importante sarà il sostegno che la Regione deve continuare a dare alle aree più periferiche anche nelle politiche di gestione e di sviluppo del territorio, in modo coerente con gli strumenti della pianificazione urbanistica regionale e con quelli di tutela e valorizzazione della risorsa paesaggistica. In tal senso la priorità dovrà essere data al sostegno ai comuni impegnati nel percorso della pianificazione intercomunale, sia di livello strutturale che di livello operativo; nonché alla valorizzazione dei progetti di paesaggio in corso di definizione, quali il progetto per il recupero delle Leopoldine e quello sul Pratomagno, anche attraverso la possibilità di accedere alle già richiamate risorse europee, con priorità per le azioni che concorreranno a dare attuazione ai progetti. In questo senso, occorrerà sviluppare anche la progettualità del territorio per accedere a quelle che saranno le risorse disponibili per la rigenerazione e la riqualificazione urbana, nell’ottica di sostenere la scelta fatta dalla Regione di sostenere politiche per il risparmio di suolo.



Focus infrastrutture

In tema di infrastrutture, prioritario resta il completamento della Sgc E 78, “Due Mari”. Nei prossimi 5 anni, la realizzazione del tratto aretino, deve essere una priorità assoluta a livello regionale, dopo che sono state create le condizioni per il completamento della Tratta Grosseto-Siena. Negli scorsi anni, anche grazie al costante impegno della Regione, l’allora “Governo Gentiloni” aveva creato le premesse per consentire ad Anas di mettere in programmazione l’avvio dei lavori nel tratto aretino entro il 2020. Il successivo Governo aveva spostato la data in avanti fino al 2022. Con l’avvento dell’attuale Governo, si è ritrovata piena sintonia con l’attuale Ministra e con Anas affinchè fosse ridato forte impulso alla progettazione, con un finanziamento di 8 milioni di euro e l’inserimento tre le opere prioritarie che saranno attuate da un commissario ad hoc che avrà le migliori condizioni per dare realizzazione al tratto aretino entro i tempi minimi necessari. Per quanto concerne la mobilità interna alla provincia, importanti sono stati i risultati conseguiti nell’attuale quinquennio, in relazione al notevole flusso finanziario garantito dalla Regione, tramite risorse proprie o fondi Fsc, per gli interventi programmati lungo la Sr 71 e lungo la Sr 69. La Prossima legislatura dovrà vedere la realizzazione di tutti gli interventi previsti. Nel frattempo, occorre proseguire con la programmazione degli interventi a sud e a nord di Arezzo, compresa la circonvallazione della città di Arezzo, con collegamento diretto al raccordo autostradale. Dopo la realizzazione della terza corsia autostradale nel tratto Incisa-Valdarno, nonché delle opere connesse, quali il nuovo ponte sull’Arno tra Terranuova B. e Montevarchi, l’obiettivo dovrà essere la prosecuzione dell’intervento anche nel tratto Valdarno-Arezzo . Tra le opere essenziali per i collegamenti interni al territorio provinciale, la realizzazione di un nuovo attraversamento sull’Arno, in sostituzione dell’attuale Ponte a Buriano, destinato a diventare ciclopedonale. Dopo l’avvio del percorso di consolidamento dell’infrastruttura storica, occorre proseguire il percorso avviato dalla Regione, in sintonia con il Governo, per ottenere dal Ministero le risorse necessarie alla realizzazione del nuovo ponte.