RSA, “Quelle nuove siano ad almeno un Km di distanza da altre strutture già autorizzate”
Arriva la proposta di legge del gruppo PD in Regione firmata da Sostegni e Ceccarelli
“Per essere autorizzate dalla Regione le RSA dovranno avere una distanza minima da altra struttura simile già autorizzate di almeno 1 chilometro”.
E’ questo il succo della proposta di legge regionale presentata dal gruppo Pd, primi firmatari il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni, ed il capogruppo, Vincenzo Ceccarelli, che andrebbe a modificare l’articolo 21 della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale).
La pdl è composta da un solo articolo: “Le strutture di cui al comma 1, lettera a), (RSA, ndr) per ottenere l’autorizzazione, oltre al possesso dei requisiti, devono essere localizzate ad almeno 1 chilometro di distanza da medesime strutture già autorizzate alla data di entrata in vigore del presente comma.”.
«Questa proposta – spiega Sostegni – nasce dall’esigenza di dare applicazione concreta agli impegni che il Consiglio regionale, su nostra sollecitazione, prese approvando una mozione “In merito alla programmazione e alla governance della residenzialità sanitaria assistita in Toscana”.
La Toscana si trova ad affrontare con sempre maggior intensità le tematiche relative all’invecchiamento della popolazione e all’aumentare delle cronicità: già oggi il 40% della popolazione è affetto da malattie croniche. E’ chiaro come tutto ciò, oltre a porre problemi di programmazione nell’ambito pubblico, spinga il settore privato a sviluppare una sua iniziativa. Cresce la presenza di ingenti investimenti sul territorio toscano in nuove strutture RSA, nate in zone dove l’offerta sembrerebbe già satura. Occorre quindi – conclude Sostegni – intervenire per stabilire un criterio sulle distanze minime ed evitare pratiche elusive delle normative regionali ».
«Abbiamo bisogno – aggiunge Ceccarelli – di proseguire con una strategia unitaria e coerente per rafforzare la centralità della programmazione e della governance pubblica delle RSA e, al tempo stesso, rendere cogenti i criteri previsti dal procedimento valutativo e autorizzativo da seguire per la realizzazione di nuove RSA e/o per l’ampliamento di strutture già esistenti, in un’ottica di omogeneizzazione e sostenibilità complessiva del sistema regionale delle RSA. La distanza minima tra RSA, a nostro avviso, rappresenta uno degli aspetti importanti per arginare una deregulation».