Il capogruppo dem: «Serve una forte regia pubblica e condivisione con i territori»
«La sfida dell’economia che si rigenera ha bisogno di una forte componente culturale, da affrontare con attrezzi nuovi ma anche seguendo esempi vecchi perché la cultura a non buttar via niente che avesse una qualche utilità era la cultura dei nostri antenati. La sostenibilità deve essere elemento ispiratore della nostra azione amministrative e la Toscana è forse l’unica Regione ad avere questo principio nel proprio Statuto. Il nuovo Piano si dovrà basare sulla pianificazione dei rifiuti urbani e la programmazione dei rifiuti speciali, perché l’economia circolare riguarderà anche quello che oggi sfugge alla programmazione ovvero la chiusura del ciclo di molte aziende».
Così il Capogruppo del Partito Democratico Vincenzo Ceccarelli illustrando la risoluzione approvata dal Consiglio regionale al termine del dibattito sulla comunicazione dell’Assessora all’ambiente Monia Monni sul piano per l’economia circolare.
«Il nuovo Piano regionale dell’Economia Circolare rappresenta una grande opportunità per attuare politiche davvero innovative che portino il sistema della gestione dei rifiuti in Toscana nel nuovo millennio, anche grazie alle ingenti risorse comunitarie a disposizione dal Pnrr su questi temi. Tra gli obiettivi che la nostra regione deve raggiungere c’è quello di portare la raccolta differenziata all’80% e il riciclo della materia al 65% entro il 2030, anticipando così gli obiettivi comunitari; la creazione di filiere produttive incentrate sui rifiuti come risorsa; favorire una adeguata dotazione impiantistica, sia per i rifiuti urbani che speciali, prevedendo la presenza di termovalorizzatori soltanto ove indispensabili, e privilegiando la riconversione tecnologica degli impianti esistenti sul territorio regionale; contrastare l’apertura di nuove discariche, favorendo, al contrario, una progressiva riduzione».
«E’ importante – ha aggiunto Ceccarelli – che il procedimento per l’approvazione del piano regionale vada avanti mantenendo una adeguata regia pubblica che sia in grado di orientare efficacemente la gestione dei rifiuti, sia urbani che speciali, nei diversi territori della Toscana, anche individuando gli impianti che mediante intese e accordi di pianificazione saranno operativi a livello regionale, nell’ottica della necessaria autosufficienza dei diversi territori. Il Piano, per essere concretamente attuato e per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci poniamo, avrà bisogno della massima condivisione, non soltanto tra le forze politiche ma anche e soprattutto con i territori. Venga verificata ogni possibilità per ridurre i tempi di approvazione del piano ma tenendo conto sia dell’esigenza di considerare nel modo più efficace le istanze dei diversi territori sia di salvaguardare a pieno le prerogative del Consiglio regionale in materia di pianificazione e di programmazione regionale sia di carattere generale che di settore».